Anche in Bulgaria molti cittadini sono scesi in strada contro la guerra. Se il Parlamento non ha avuto dubbi sul voto pro-attacco USA il resto del Paese è diviso.
Nasce una Federazione delle ONG serbe. Un passo importante per il terzo settore, sia per i futuri rapporti con le istituzioni governative sia per la tutela delle ONG più piccole.
Mondo politico e società civile albanese compatti nel definire la propria adesione alla crociata USA. E Fatos Nano, Primo ministro, accusa Schroeder e Chirac di avere la memoria corta ...
Centinaia di attivisti appartenenti a formazioni diverse hanno manifestato sabato 15 febbraio nella capitale macedone. Un reportage sulla manifestazione e le dichiarazioni di alcuni partecipanti.
Secondo un sondaggio effettuato da una rete di centri giovanili bosniaci, il 71% dei giovani sarebbe disposto a lasciare il Paese se solo si presentasse l'opportunità.
A seguito dell'arresto di 12 sospetti albanesi, numerosi cittadini delle municipalità di Presevo e Bujanovac scendono in piazza per protestare contro la dura reazione del governo di Belgrado. Pacifiche le manifestazione, ma le tensioni rimangono.
Associazioni femminili in testa e molte altre ONG montenegrine hanno partecipato ieri ad una manifestazione di protesta contro la guerra. La manifestazione si è svolta nella capitale Podgorica, davanti al consolato statunitense.
Negli anni '90 si è verificata una forte urbanizzazione. Meta preferita Tirana, dove dopo il 1996 le nuove costruzioni sono state il doppio rispetto alla media nazionale.
Un nuovo dossier curato dall'Osservatorio sui Balcani. Interviste, reportage ed alcune analisi sulla situazione delle migliaia di sfollati e rifugiati ancora presenti nei Balcani.
Si è ritornati a scontrarsi sul Kossovo, per fortuna solo a parole. L'Assemblea kossovara tenta di lavorare ad una mozione che dichiari l'indipendenza della provincia, mentre il Premier serbo Djindjic scrive al Consiglio di sicurezza ONU.
La scorsa settimana una delegazione del FMI è arrivata in Macedonia per trattare sul bilancio del paese e sul concordato per dare il via ai fondi previsti dai donatori. Le novità riguardano per ora un generale aumento dell'IVA di parecchi generi.
Alla vigilia di un sempre più vicino attacco all'Iraq, che esso avvenga in seguito ad un atto unilaterale degli Stati uniti o nel quadro giuridico delle Nazioni unite, si inizia a parlare anche del numero di rifugiati che quest'ultimo potrebbe causare. "Non si esagera a parlare di rifugiati nell'ordine di milioni" - afferma Trevor Rowe, del Programma alimentare mondiale - "noi siamo pronti a sfamare 900.000 persone per un mese", ha aggiunto. Ma le situazioni, sempre molto frequenti, di ingenti esodi e spostamenti di popolazioni non si risolvono solo con gli interventi d'emergenza. Implicano anzi un lungo lavoro di assistenza, negoziazione e mediazione. Lo dimostra la vicenda dei Balcani. Per contribuire a non dimenticare le centinaia di migliaia di rifugiati e sfollati che ancora esistono nei Balcani e per fare in modo che questa problematica non venga spostata ancor più giù nella lista delle priorità della Comunità internazionale, l'Osservatorio sui Balcani ha deciso di curare la stesura di un dossier. Per capire, Paese per Paese, a che punto siamo.
Prosegue l'acceso dibattito in Bulgaria sulla posizione del Paese rispetto alla crisi in Iraq. Ma un voto in Parlamento non lascia ombre sulla posizione interventista della politica bulgara.
Sciare in Bosnia, in maniera "responsabile": dopo una prima esperienza positiva nell'estate scorsa, i ragazzi di Torino ripetono la loro proposta di turismo solidale. In collaborazione con una associazione locale.
Di recente sempre più analisi e rapporti indicano il riaccendersi di tensioni locali. I diplomatici internazionali smentiscono una tale possibilità, mentre invece l'ANA minaccia una nuova offensiva primaverile. I timori della gente sono forti.
Lo affermano i parenti delle vittime della tragedia di Otranto. Che rifiutano un'indennizzo proposto dal Parlamento italiano ancora nel 2000. "Sbagliato rifiutare l'indennizzo, è un'implicita ammissione di colpa", dichiara uno dei legali albanesi.
Come vivono i profughi e gli sfollati in Montenegro? Quali sono le prese di posizione istituzionali e ufficiali su questo argomento? Quanti profughi e sfollati vivono nel paese? A queste domande risponde una indagine curata dalla nostra corrispondente.